Salvatore Andreola e il pittorialismo

Dall`11 aprile in mostra a Modena una selezione di opere del fotografo
pittorialista Salvatore Andreola, modenese d`adozione, portavoce della
fotografia artistica italiana nell`Europa degli anni Venti e Trenta.
Ritrattista instancabile, fine indagatore psicologico, ottimo fotografo,
ha interpretato quella ricerca dell`affinità fra pittura e fotografia
che ha animato il dibattito artistico d`inizio del secolo scorso, dando
vita al movimento pittorialista.
La mostra ha rappresentato l`occasione
per compiere uno studio approfondito sull`autore e per presentare una
selezione di 90 fotografie provenienti dalle raccolte del Museo Civico
d`Arte di Modena.
Il
pittorialismo nasce alla fine del XIX secolo con
l´intento di elevare il mezzo fotografico ad arte, al pari
della pittura. La fotografia era spesso considerata con disprezzo
nell´ambito artistico, a causa del procedimento meccanico
e automatico richiesto per la produzione delle immagini. Lo
scopo dei pittorialisti era quello di rendere l´immagine fotografica
il più simile possibile alla pittura grazie ad un´attenta
ricerca di soggetti (ritratti, paesaggi) ripresi con luci
morbide e sfocature, e ad un accuratissimo lavoro di stampa
in camera oscura con tecniche come il bromolio e la gomma
bicromata che davano una resa pittorica alla foto. Fra i principali
esponenti di questo movimento artistico, diffuso in tutto
il mondo, ricordiamo: Robert Demachy e Camille Puyo (Francia),
Alfred Stieglitz e Edward Steichen (USA), Yasuzo Noijma (Giappone).
In Italia i principali fotografi che hanno aderito alla corrente
artistica del pittorialismo troviamo Guido Rey e Domenico
Riccardo Peretti Griva. Anche Modena ebbe un fotografo esponente
rilevante di questa corrente: Salvatore Andreola ed è da quest´autore
che si intende iniziare lo studio, e la divulgazione, del
pittorialismo.
Biografia:
Salvatore Andreola (1890 - 1970) originario di Chieti, apre
uno studio fotografico a Modena nel 1920. La sua specialità
fu il ritratto in studio, con una particolare attenzione all´utilizzo
della luce naturale e alla ricerca di interpretazione psicologica
del soggetto ripreso. Egli stesso nei suoi scritti dichiara
di voler riprendere nei ritratti l´uso della luce fatto da
Rembrandt e Guido Reni e di cercare di far emergere con essa
non solo il volto esteriore, ma anche quello interiore della
persona fotografata. Gli ottimi risultati ottenuti gli valsero
grande fama non solo in città: partecipò all´esposizione Internazionale
di Torino nel 1923, un suo ritratto alla gomma bicromata fu
l´unica opera italiana ammessa all´Esposizione Internazionale
del 1923 a Londra, nel 1924 partecipò a fianco dei maestri
del pittorialismo come Robert Demacy e Guido Rey all´importantissimo
Salon International de Photographie di Parigi che decretò
il successo europeo di questa corrente artistica e dello stesso
Andreola. Nel 1965, il fotografo donò 257 immagini al Museo
Civico di Modena e, due anni dopo, circa 60 al Museo del Cinema
di Torino
Sede
Ex Ospedale Sant´Agostino
Largo Porta Sant´Agostino 228, Modena
tel 335-1621739
Preview per la stampa
9 aprile ore 11.00
Inaugurazione
10 aprile ore 18.00
Enti promotori
Fotomuseo Giuseppe Panini, Museo Civico d´Arte di Modena Fondazione
Cassa di Risparmio di Modena
Cura
Chiara Dall´Olio e Cristina Stefani
Aperto
tutti i giorni dalle 11 alle 19 escluso il martedì
Ingresso
gratuito
Informazioni
Fotomuseo Panini
Via Giardini 160
41124 Modena
tel. +39 059 224418
e-mail info@fotomuseo.it
Ufficio stampa
Cecilia Lazzeretti
tel. +39 059 239888 fax +39 059 238966
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