Fotografia del Giappone (1860-1910). I capolavori
Arriva
in
Italia
la
mostra
“Fotografia
del
Giappone
(1860-1910). I
capolavori”
L’esposizione,
in
programma
dal
17
dicembre
2011
al
1°
aprile
2012,
all’Istituto
Veneto
di
Scienze
Lettere
ed
Arti
-‐
Palazzo
Franchetti
di
Venezia
(Ponte
dell’Accademia),
propone
oltre
150
fotografie
(prevalentemente
stampe
all’albumina,
acquerellate
a
mano)
dei
maggiori
interpreti
della
seconda
metà
dell’Ottocento,
provenienti
da
una
collezione
privata
considerata
la
più
grande
raccolta
del
genere
esistente
al
mondo,
superiore
anche
a
quella
conservata
all’Università
di
Nagasaki.
Curata
da
Francesco
Paolo
Campione,
direttore
del
Museo
delle
Culture
di
Lugano,
e
da
Marco
Fagioli,
coprodotta
dal
Museo
delle
Culture
di
Lugano
e
Giunti
Arte
mostre
musei
(GAmm),
cui
si
affianca,
per
l’appuntamento
italiano,
l’Istituto
Veneto
di
Scienze
Lettere
ed
Arti,
l’iniziativa
presenta
alcuni
capolavori
di
uno
dei
più
importanti
capitoli
della
storia
della
fotografia,
conducendo
il
visitatore
a
immergersi
nelle
diverse
tematiche
della
cultura
e
dell’arte
del
Giappone,
proprio
nel
periodo
in
cui,
abbandonando
un
isolamento
che
durava
da
trecento
anni,
il
Paese
del
Sol
levante
si
apriva
all’America
e
all’Europa,
influenzando
con
le
immagini
e
le
espressioni
della
sua
creatività
il
gusto
dell$$intero
Occidente.
Questi
scatti
offrivano,
soprattutto
ai
turisti
stranieri,
rappresentazioni
del
paesaggio
e
della
cultura
giapponese,
con
una
funzione
che
è
sostanzialmente
quella
di
produrre
souvenir
di
viaggio
e
della
memoria
esotica.
Chiamato
da
alcuni
“Scuola
di
Yokohama”,
tale
genere
esprime
uno
stile
fortemente
riconoscibile
che
non
trova,
al
suo
tempo,
eguali
nel
mondo
per
la
qualità
dell’interazione
fra
la
stampa
all’albumina,
la
raffinatezza
della
ricerca
fotografica
e
la
finissima
colorazione
delle
immagini
che,
in
alcuni
casi,
produce
un
risultato
finale
vicino
a
quello
delle
moderne
fotografie
a
colori.
Il
percorso
espositivo,
organizzato
per
sezioni,
indaga
la
rappresentazione
del
paesaggio
e
la
natura
“educata”
dalla
cultura,
il
gusto
dell’esotismo
e
il
profondo
rapporto
tra
la
fotografia
e
le
stampe
del
ukiyo-e,
l’immagine
della
donna
còlta
nei
molteplici
aspetti
della
bellezza
sublime,
come
in
quello
dei
mestieri
e
delle
attività
della
casa,
della
bottega
e
dei
campi
e
della
donna
di
piacere,
ritratta
nei
quartieri
a
luci
rosse
chiamati
“città
senza
notte”.
O
ancora,
l’analisi
degli
stereotipi
dell’immagine
maschile,
dai
samurai
ai
bonzi,
dai
lottatori
di
sumo
a
tutti
gli
interpreti
quotidiani
di
una
realtà
ideale
che,
talvolta,
declina
anche
verso
l$$«anormalità»
e
il
capriccio.
La
relazione
fra
il
sacro
e
il
profano
viene
esaminata
attraverso
una
serie
di
fotografie
che
ritraggono
le
attività
lavorative
e
altre
scene
di
vita
comune,
i
templi,
le
cerimonie
e
le
feste.
Chiudono
la
mostra,
le
opere
dei
grandi
interpreti
della
fotografia
giapponese
e
straniera,
come
Kusakabe
Kimbei,
considerato
il
maestro
nel
realizzare
sofisticate
fotografie
all’albumina
colorate
a
mano.
L’esposizione è accompagnata da un importante volume, pubblicato da GAmm
Giunti, che affronta con il contributo di diversi specialisti i
differenti aspetti della fotografia in Giappone.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 199.199.111
ivsla@istitutoveneto.it
www.fotografiagiappone.it
www.istitutoveneto.itpressoIstituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (Palazzo Franchetti)
campo Santo Stefano, 2942
Venezia (VE)
vernissagevenerdì 16 dicembre, ore 18.00
orarilunedì-domenica, 10-18; chiuso martedì
bigliettiIntero
€ 9,00; ridotto € 7,50: under 18 e over 65, gruppi (min 15-max 25
persone), studenti, titolari di convenzioni; ridotto scuole € 4,00
a cura diFrancesco Paolo Campione e Marco Fagioli
PROVAPROVA
Per maggiori informazioni (bando, scheda di partecipazione, etc. etc.) visitate il sito degli organizzatoriwww.fotografiagiappone.it
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