IL LABORATORIO del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari Presenta: ANNA SIMI in “CAPISC´ A ME? DO YOU UNDERSTAND?“

COMUNICATO STAMPA - IL
LABORATORIO del Museo della Fotografia del Politecnico di BariPresenta ANNA SIMI in "CAPISC´ A ME?
DO YOU UNDERSTAND?"
Martedì 25 febbraio 2014 alle ore
17.15 Aula Magna
Attilio Alto del Politecnico di Bari - Via Orabona n 4 - 70125 Bari - la mostra rimarrà aperta fino al 21 marzo orari: dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 escluso sabato e domenica.
Presentazione
della mostra fotografica di Anna Simi con la partecipazione straordinaria di
Gianni Ciardo
Intervengono:
Elio
Sannicandro Assessore all´Urbanistica e allo Sport del
Comune di Bari
Rocco De Franchi Assessore al Commercio e alle
attività Economiche del Comune di Bari
Pio
Meledandri Direttore del Museo della
Fotografia del Politecnico di Bari
Un Progetto vincente
L’ironia, a volte surreale e non di rado sarcastica di
Gianni Ciardo, introdurrà la ricerca
fotografica di Anna Simi che ha indagato nelle radici della nostra cultura.
“Capisc’ a me?” È
un progetto fotografico presentato dalla giovane fotografa Anna Simi a
conclusione del Laboratorio di Fotografia del Museo del Politecnico per l’anno
accademico 2012/2013. La qualità e la metodologia della ricerca, l’attenzione
alla composizione fotografica hanno destato la nostra attenzione, collocandolo
tra tanti buoni lavori, decisamente al vertice.
Almeno per una volta
la Fotografia non può essere finzione. Si parte da una rappresentazione
teatrale della bellezza del gesto e da una struttura verbale, un processo
linguistico rigido che si appoggia sulla mimica e sulla liberazione del
complesso sviluppo cognitivo-percettivo che esplode con la parola che
catarticamente libera il suo contenuto. Uno scambio osmotico tra significante e
significato seguendo un percorso ellittico, bidirezionale, in cui non esiste
nella struttura dei sistemi simbolici una predeterminata gerarchia, per cui
l’uno sostiene l’altro, ma paradossalmente il contenuto potrebbe anticipare in controtempo il suo
contenitore.
Interessante esperimento di rafforzamento del sistema sintattico
comunicativo è “Ricordami per sempre” (2011) di Giulio Mozzi e Marco Signorini
in cui, nello stile del fotoromanzo, lo scritto direziona il lettore verso una
migliore comprensione dei luoghi e delle emozioni servendosi di frasi e
didascalie.
Con Anna Simi siamo
nel campo di una ricerca antropologica, quasi pasoliniana, in cui i volti
risentono meno del processo di omologazione della società postindustriale e le
“sentenze” non vengono scalfite dal normale sviluppo di trasformazione
sintattica, né tantomeno dalla dinamica mutazione linguistica così accelerata
oggi dai diffusi mezzi di comunicazione, soprattutto dal web.
Come dice Anna Simi,
la parola può essere menzognera, ingannevole, ma il gesto è più schietto, più
difficile da dissimulare, perché impegna varie muscolature, a cominciare da
quella facciale, che nello scambio diretto con l’altro rappresentano, nella
qualità del gesto, una solidità rassicurante.
Bari febbraio 2014
Pio Meledandri
Museo Fotografia
Politecnico di Bari, Via G. Amendola 126/B 70126 Bari
3667859680
080/5962135 museofotografia@poliba.it;
meledandri@poliba.it;
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