A Bologna, presso la Galleria d’arte contemporanea Wikiarte di Via San Felice 18, avrà luogo la mostra fotografica intitolata “Profondità abitate” di Alessandro Fronterrè, da Sabato 11 Novembre h. 18:00 fino a Giovedì 23 Novembre alle h. 19:00.
Alessandro Fronterrè, giovane artista siracusano, si cimenta con gli abissi dell‘inconscio attraverso una serie di immagini non meramente "fotografiche", ma in creazioni associabili alla foto-pittura. Sono immagini di visioni interiori, creazioni di "luoghi" in cui la materia funge solo da supporto, da "trampolino di lancio", e non possiede che valore e importanza solo se posta in relazione al suo lato oscuro e intangibile, misterioso e impalpabile, che è il suo lato spirituale. «Il corpo cavo della materia, la quota variabile del flusso vitale mostrano sempre a chi gli abita unicamente la profondità ma mai il punto d‘arrivo, mai il nucleo generativo. Alessandro Fronterrè emerge la sua curiosità d‘artista in questa immensità che si apre tra conscio e inconscio e naviga raccogliendo relitti, ricordi passati e futuri, bagliori non accora spenti o pronti per accendersi. I campi bidimensionali della sua pitto-fotografia mostrano un congelamento spazio-temporale che ha la sterilità formale del surrealismo e la trasparenza cristallina del romanticismo. Uno sguardo lirico, liquido e non fissativo tradisce la natura poetica di queste immagini che esistono tra la realtà fotografica della ragione e la sfuggente libertà figurativa dell‘inconscio. Un viaggio, condannato a non finire mai perché essenza di ogni opposto, interessa l‘artista sopra ogni cosa e tradisce uno spirito giovane e "affamato" di verità o, meglio, di immensità». Denitza Nedkova
«"Profondità abitate", il titolo della mostra, rimanda intenzionalmente ad un non luogo, un territorio della nostra mente in bilico tra fede e pensiero, conoscenza e suggestione. Le immagini off-camera si pongono immediatamente a confronto con la pittura, con la chiara consapevolezza e intenzione di realizzare un simbolismo allo stato puro. Alessandro Fronterrè esprime in un moderno linguaggio poetico l’azione digitale utilizzata per il suo lavoro, in cui il valore simbolico è la costante esigenza di “oggettivizzazione dell’inconscio”, ansie e angosce della modernità richiamate a viva voce attraverso la psicologia delle forme e l’impiego della luce come mezzo espressivo ed estetico. Per Alessandro Fronterrè la fotografia è un meditational instrument, come l’ha definita LyleRexer (The Edge of Vision), una ricerca di risposte sui grandi misteri dell’essere rivolta all’uomo-spettatore, soggetto della percezione e interprete del suo lavoro. Nonostante la sensazione d’irrealtà e di spaesamento, il lavoro di Fronterrè è in grado di attrarre inevitabilmente l’osservatore, di trascinarlo in un contatto irresistibile, in quanto vitale, dentro le profonde atmosfere evocate che rimandano a stati pre-natali, a livelli inesplorati del nostro subconscio». Gino Carpi
L’ingresso è gratuito.
La galleria osserverà i seguenti orari: da martedì a sabato - 11:00 / 19:00 - lun. e dom. chiuso Per informazioni: info@wikiarte. com +39 051 588 27 23
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