“Anaesthesia“, interpretazioni fotografiche di Maria Chiara Fagioli

Il progetto fotografico "Anaesthesia" vuole essere uno scenario ironico e imbarazzante, che culmina nella vista di un giardino invernale sinestetico in movimento, Roma. La rappresentazione bidimensionale funzionale diventa terra di astrazioni concettuali e simbolismi, substrato per differenti linguaggi espressivi. In mostra la disobbedienza sintattica di luci poetiche in nuove an-estetiche. Viene approfondita la natura dell‘essere, in un rapporto di armonia e bellezza senza confini di genere. La donna si muove lungo il tempo alla ricerca del proprio riflesso o immagine evanescente. Le contorsioni recitano fisicità, in imperfetto perfetto equilibrio. Tutt‘attorno il contesto si disgrega o rinchiude la figura, ponendo l‘accento sul corpo errante che veicola la luce, a volte elusiva ombra del sé proiettato in un piccolo Eden borghese e a tratti decadente. L‘albero e il sole divengono metafore e oggetti riflessi, allusioni, memoria. Anaesthesia è un viaggio emotivo semi-cosciente, laddove sfumano i confini tangibili e la realtà gioca nuovi ruoli nello specchio. Quivi i desideri si trasformano in estraniazione. Il progetto continua investigando ruoli scomodi, fino a riflettere su doveri, aspettative, unioni, con infantilismo più o meno isterico e "coito interrotto" dalla ragione. La storia progredirà in altre future interpretazioni.

mariachiarafagioli.com/?na=v&id=1&nk=906-8ea65f2c61 .

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