La mostra dedicata a Tina Modotti offre un intenso viaggio nella vita e nell'opera di una delle figure più affascinanti e controverse del Novecento. Attraverso le fotografie esposte e una preziosa selezione di documenti, il percorso espositivo ricostruisce l’evoluzione artistica e politica dell’autrice, mettendo in luce il suo sguardo lucido sulla realtà sociale e il suo profondo impegno civile.
Nata a Udine nel 1896, Tina Modotti emigrò giovanissima negli Stati Uniti, dove lavorò in una fabbrica tessile prima di avvicinarsi al mondo dell’arte. A San Francisco intraprese una breve carriera nel teatro e nel cinema, e fu proprio in quel contesto che incontrò il fotografo Edward Weston, figura chiave nella sua formazione e nella sua vita.
Nel 1923 i due si trasferirono in Messico, all’indomani della rivoluzione. Lì Tina entrò in contatto con un ambiente artistico e politico in grande fermento. In breve tempo sviluppò uno stile fotografico unico, capace di coniugare rigore formale e sensibilità sociale. Le sue immagini – nature morte, ritratti di operai, scene di vita quotidiana – raccontano con forza l’anima di un Paese in trasformazione.
A partire dal 1927, il suo impegno politico si fece sempre più esplicito: aderì al Partito Comunista Messicano e strinse rapporti con personalità come Diego Rivera, Frida Kahlo e David Alfaro Siqueiros. Questo crescente attivismo le costò, nel 1930, l'espulsione dal Paese.
Seguì un periodo di esilio tra Berlino e Mosca, durante il quale Tina intensificò la sua militanza nel movimento comunista internazionale. Partecipò anche alla Guerra Civile Spagnola con le Brigate Internazionali, ricoprendo ruoli di infermiera e propagandista. Dopo la caduta della Repubblica spagnola, riuscì a tornare in Messico sotto falsa identità.
Morì prematuramente nel 1942 a Città del Messico, a soli 45 anni, in circostanze mai del tutto chiarite – ufficialmente per un infarto.
Oltre alle sue fotografie più celebri, la mostra include anche documenti e testimonianze che raccontano l’ultima fase della sua vita: gli anni da dirigente del Soccorso Rosso Internazionale e il suo instancabile impegno nella lotta antifascista.
A lungo dimenticata o ridotta al ruolo di musa, Tina Modotti è oggi riconosciuta come una pioniera della fotografia sociale, capace di dare voce – attraverso l’arte – a istanze politiche profonde. La sua opera continua a ispirare fotografi, artisti e attivisti in tutto il mondo.
Tina Modotti, Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due Mondi
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