Hai mai visto una foto in cui solo il soggetto è nitido, mentre tutto il resto è sfocato? Oppure un paesaggio dove ogni dettaglio, dalle foglie vicine alle montagne lontane, è perfettamente a fuoco? Questi effetti non sono magia, ma il risultato della profondità di campo, uno degli strumenti più potenti e creativi nella fotografia.
La profondità di campo (spesso abbreviata in "PdC") è la zona, davanti e dietro al punto messo a fuoco, che appare nitida nella fotografia.
Pensa alla profondità di campo come a una "fetta" di mondo che la tua fotocamera rende nitida: puoi scegliere se questa fetta è sottilissima (solo il tuo soggetto è a fuoco) o molto spessa (tutto, dal primo piano allo sfondo, è nitido). Imparare a controllarla aprirà un mondo di possibilità creative per le tue foto!
Capire e controllare la profondità di campo ti permette di decidere cosa far risaltare e cosa lasciare sullo sfondo, sfocato e meno importante. È una scelta creativa, ma anche tecnica, che può fare la differenza tra una foto banale e una foto espressiva e d’impatto.
In questo capitolo scopriremo:
Quando metti a fuoco un punto preciso con la tua fotocamera, non è solo quel punto ad essere nitido. C'è un'area davanti e dietro che apparirà anch'essa a fuoco. Questa zona è la profondità di campo.
Questa zona si estende generalmente per 1/3 davanti al punto di messa a fuoco e per 2/3 dietro di esso.
Un po' confuso? Facciamo un esempio:
Immagina di piantare dei paletti lungo una linea e di mettere a fuoco uno di essi. Guardando nel display, noterai che non è solo quel paletto ad essere nitido: anche alcuni prima e dopo appaiono a fuoco. Ecco: quella zona davanti e dietro il punto selezionato è la profondità di campo.
Se, per esempio, metti a fuoco un oggetto a 3 metri, potresti ottenere nitidezza da circa 2 metri (1 m prima) fino a 6 metri (3 m dopo) dal punto in cui si trova la macchina fotografica.
Ma attenzione: è solo una stima. L’estensione reale dipende da tre elementi fondamentali che vedremo subito: apertura, distanza dal soggetto e lunghezza focale.
🔍 Conosci i tuoi strumenti:
La profondità di campo non è sempre simmetrica: in genere si estende di più dietro il punto di fuoco che davanti. Ricorda la regola del 1/3 e 2/3 come riferimento base.🧪 Prova a vedere che succede:
Fai una foto a un oggetto a 3 metri di distanza e guarda quanti oggetti prima e dopo sono ancora nitidi. Poi prova con un soggetto più vicino… e osserva le differenze!
🔍 7.2 Da cosa dipende la profondità di campo?
Ci sono tre elementi principali che influenzano quanto è ampia o sottile questa "fetta" di nitidezza. Impara a conoscerli e diventeranno i tuoi alleati creativi:
L'apertura dell'obiettivo: Ricordi il diaframma, quella specie di "iride" all'interno dell'obiettivo? La sua apertura (indicata con numeri come f/2.8, f/8, f/16) è il primo grande controllore della profondità di campo. Un'apertura ampia (numero f/ piccolo, come f/2.8) crea una profondità di campo molto sottile, ideale per far risaltare un soggetto sfocando lo sfondo. Un'apertura più piccola (numero f/ grande, come f/16) crea una profondità di campo molto ampia, perfetta per avere tutto nitido, dal primo piano all'orizzonte. Pensa a una pupilla: quando c'è poca luce si allarga (apertura ampia, poca profondità di campo), quando c'è molta luce si restringe (apertura piccola, molta profondità di campo).
📸 Esempio: Per un ritratto usa f/2.8 per sfocare lo sfondo; per un paesaggio, scegli f/11 o più chiuso.
La distanza dal soggetto: Più sei vicino al soggetto che stai fotografando, più la profondità di campo sarà sottile. Se ti allontani, la profondità di campo aumenterà, rendendo più elementi a fuoco. Prova a fotografare un fiore da vicino e poi dallo stesso punto, ma allontanandoti: noterai una grande differenza nello sfondo.
🔎 Pensa a quando fotografi un fiore da vicino: lo sfondo diventa subito sfocato!
La lunghezza focale dell'obiettivo: Gli obiettivi con una lunghezza focale maggiore (i "teleobiettivi", quelli che "avvicinano" molto) tendono a produrre una profondità di campo più sottile rispetto agli obiettivi con una lunghezza focale più corta (i "grandangolari"). Questo è uno dei motivi per cui i ritratti realizzati con teleobiettivi spesso hanno uno sfondo molto sfocato.
🎯 Con un teleobiettivo puoi isolare meglio il soggetto dallo sfondo.
🔍 Conosci i tuoi strumenti:
Usare un teleobiettivo (85mm, 200mm…) ti aiuta a isolare il soggetto. I grandangolari sono invece perfetti quando vuoi tutto a fuoco.🧪 Prova a vedere che succede:
Scatta una foto con uno zoom impostato alla minima focale (per esempio 35mm) e poi con la amssiam focale (per esempio a 85mm), mantenendo la stessa apertura. Nota come cambia la profondità di campo!
Capire quando usare una profondità di campo stretta o larga ti permette di controllare davvero lo stile e il messaggio della tua fotografia.
Una profondità di campo ridotta è fantastica quando vuoi far risaltare il tuo soggetto principale, isolandolo da uno sfondo che potrebbe essere distruttivo. È perfetta per:
Una profondità di campo estesa è ideale quando vuoi che tutto nella tua foto sia nitido, dal primo piano allo sfondo. È utile per:
📌Se metti a fuoco troppo vicino con apertura ampia (es. f/2.8), la zona nitida sarà sottilissima: anche pochi centimetri!
📌Se invece metti a fuoco più lontano con apertura chiusa (es. f/11), la zona nitida può arrivare fino all’infinito.
📷 Curiosità: La profondità di campo può anche diventare parte del tuo stile. Alcuni fotografi la usano sempre molto stretta per dare un look “cinematografico”; altri preferiscono tutto nitido per raccontare ogni dettaglio del mondo.
🔍 Conosci i tuoi strumenti:
L'apertura non basta: anche la distanza e la focale influenzano la profondità di campo. Usa tutti e tre per controllare davvero la tua foto.🧪 Prova a vedere che succede:
Fai due ritratti allo stesso soggetto: uno con apertura f/2.8 da vicino, uno con f/8 da più lontano. Guarda cosa cambia sul volto e sullo sfondo.
Un concetto utile quando si parla di profondità di campo è la distanza iperfocale. In pratica, è la distanza alla quale dovresti mettere a fuoco per avere la massima estensione di scena nitida, sia davanti che dietro il punto di fuoco. Sebbene sia una tecnica più avanzata e richieda conoscenze specifiche, ti basta sapere che l'uso corretto della distanza iperfocale ti permette di massimizzare la profondità di campo in modo naturale.
Per approfondire questo tema, ti suggeriamo di esplorarlo in corsi più avanzati, dove potrai fare pratica e conoscere meglio le tecniche per utilizzarla nelle tue foto.
🔍 Conosci i tuoi strumenti:
La distanza iperfocale ti permette di ottenere la massima profondità di campo possibile. È il trucco dei fotografi esperti per paesaggi perfetti!🧪 Prova a vedere che succede:
Durante una passeggiata, metti a fuoco a metà tra te e l’orizzonte con apertura f/11. Scatta una foto e guarda se tutto è nitido, dal terreno vicino fino al cielo.
🛠️ 7.6 – Come si controlla facilmente la profondità di campo?
Adesso diamo un accenno a come usare la profondità di campo. Nei prossimi capitoli (a cominciare dal prossimo) ci saranno diverse indicazioni prratiche ma qui cominciamo già a fornire qualche indicazione.
La profondità di campo si può regolare in modo semplice usando i controlli della tua macchina fotografica, anche senza entrare in complicati calcoli tecnici. Ecco cosa devi fare in pratica:
Questa modalità ti permette di scegliere tu l’apertura del diaframma, mentre la fotocamera imposta automaticamente il tempo di scatto corretto. È la modalità perfetta per controllare la profondità di campo.
💡 Consiglio pratico:
Vuoi esercitarti? Fai una serie di scatti allo stesso soggetto cambiando solo il valore del diaframma (es. f/2.8, f/5.6, f/11) e guarda come cambia lo sfondo. È il modo migliore per capire visivamente l’effetto della profondità di campo!
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