Fare un ritratto non è solo una questione tecnica. È qualcosa di più profondo: è un incontro tra chi scatta e chi viene fotografato. Per ottenere un buon ritratto, non basta sapere dove mettere la luce o come sfocare lo sfondo: serve anche attenzione, ascolto e un po’ di empatia. In fondo i ritratti sono un dialogo tra fotografo e soggetto: attraverso luce, inquadratura e interazione puoi raccontare personalità e emozioni.
Ci sono però alcuni elementi chiave su cui costruire una buona fotografia di ritratto, e che possono aiutarti a partire con il piede giusto. Questi elementi sono scelta del modello, composizione, sfondo (o ambientazione) e illuminazione. Prima di parlarne però, diamo uno sguardo all'attrezzatura necessaria e alle impostazioni della fotocamera.
Per ottenere ritratti di qualità, è preferibile usare una fotocamera con ottiche intercambiabili, come una reflex o una mirrorless. Questi sistemi permettono un controllo maggiore e offrono la possibilità di montare obiettivi specifici, che fanno davvero la differenza. Infatti l’ideale, soprattutto per i ritratti classici, è un obiettivo tra gli 85mm e i 135mm: restituisce proporzioni naturali del volto e mette bene a fuoco il soggetto sfocando lo sfondo. Gli obiettivi normali o grandangolari in genere sono da evitare a causa della forte deformazione ma possono comunque tornare utili, soprattutto nei ritratti ambientati o se si vuole creare un effetto particolare, come enfatizzare mani o oggetti in primo piano: si tratta di una scelta più difficile da gestire.
Tra gli accessori più utili ci sono il cavalletto (per avere inquadrature stabili e precise), il flash (spesso temuto, ma prezioso se ben usato) e i pannelli riflettenti, che aiutano a schiarire le ombre sul volto. Anche il trucco può essere considerato uno strumento in più: non è obbligatorio, ma può aiutare a valorizzare il soggetto, proprio come fa la luce o un buon obiettivo.
🎯 Se scatti con lo smartphone: scegli l’ottica più “tele” che hai (anziché quella grandangolare). Ti aiuterà a evitare distorsioni e a ottenere un effetto sfocato più naturale sullo sfondo.
Una volta scelta l’attrezzatura, imposta la tua fotocamera in modo da avere un po’ di controllo creativo. Se sei alle prime armi, puoi partire con la modalità Ritratto (presente in molte fotocamere e smartphone): regola automaticamente l’esposizione e sfoca leggermente lo sfondo.
Vuoi fare un passo in più? Prova la modalità Av (Priorità di Apertura) e scegli un diaframma aperto (es. f/2.8 – f/4) per ottenere uno sfondo sfocato che valorizzi il viso. La fotocamera penserà al tempo di scatto.
La prima cosa a cui devi pensare quando prepari un ritratto è concentrarti su chi hai davanti all’obiettivo, assicurandoti di metterlo a proprio agio mentre lo osservi con attenzione. Si tratta di due operazioni diverse, ma entrambe fondamentali. Da un lato c’è il bisogno di creare un clima rilassato, di far sentire il soggetto tranquillo, spontaneo, libero di esprimersi. Dall’altro, c’è il lavoro silenzioso e discreto dell’osservazione: cogliere i lineamenti, il modo in cui la persona si muove o sta in silenzio, i tratti che raccontano qualcosa di lei o di loro, se si tratta di un gruppo.
Non è necessario che il soggetto sia particolarmente fotogenico o che abbia un viso “da copertina”. Ciò che davvero conta è che si senta a suo agio e che tu sappia cogliere la sua unicità. Un sorriso autentico, uno sguardo distratto, un gesto naturale: spesso basta poco per trasformare uno scatto qualunque in un ritratto che parla.
🎯 Spesso, chi si trova davanti all’obiettivo si irrigidisce. Non sa dove guardare, si sente impacciato. È normale. E proprio lì entri in gioco tu. Parla con il tuo soggetto, mettilo a suo agio. Evita frasi da fototessera come “Sorridi!”, e prova invece con qualcosa di più naturale, come: “Pensa a qualcosa che ti fa ridere” oppure “Chiudi gli occhi un secondo… ok, adesso riaprili.” Invitalo a muoversi, a camminare, a parlare. A volte, uno scatto rubato mentre ride o si gira vale più di cento pose perfette.
Fatto questo, e sulla base delle informazioni raccolte, si può pensare all'inquadratura e alla composizione: non esiste un’unica soluzione ma dipende, dallo strumento che hai a disposizione, da chi hai di fronte e da cosa vuoi raccontare. Però ci sono due aspetti che dovresti sempre considerare con attenzione: il formato e il taglio.
Il formato è il primo passo. Se stai fotografando una persona – o anche un gruppo ristretto – il formato verticale (chiamato anche “portrait”) è spesso la scelta migliore. Non è solo una questione di abitudine: il formato verticale segue la forma naturale del corpo umano, valorizza il volto, isola meglio il soggetto e si adatta perfettamente alla maggior parte dei ritratti. Il formato orizzontale, invece, può essere utile quando vuoi raccontare anche il contesto o includere più soggetti, ma attenzione: può disperdere l’attenzione se non è ben composto.
Poi c’è il taglio dell’inquadratura, che va deciso in base all’effetto che vuoi ottenere. Un primo piano, ad esempio, concentra l’attenzione sugli occhi e sulle espressioni del viso. Un mezzo busto offre un buon equilibrio tra volto e postura. Una figura intera, infine, è utile se vuoi far parlare anche il linguaggio del corpo, magari in un ambiente significativo. Qualunque taglio tu scelga, fai attenzione a non interrompere il soggetto in punti scomodi: evita di tagliare il mento, la fronte o le articolazioni in modo brusco. Una composizione ben pensata parte sempre dal rispetto della figura umana.
🎯 C’è un piccolo trucco da tenere a mente se stai eseguendo un primo paino: prova a posizionare gli occhi del soggetto a circa un terzo dall’alto del fotogramma. È una regola semplice, ma funziona quasi sempre.
La cura dello sfondo può essere considerata a tutti gli effetti una scelta di composizione ma per la sua particolare importanza merita un'attenzione speciale. È uno degli elementi più sottovalutati e, allo stesso tempo, più decisivi. Deve essere coerente con quello che vuoi comunicare e non deve mai rubare la scena. In un ritratto, lo sfondo è come il palco su cui sale il soggetto: può rafforzare il messaggio o rovinarlo.
Colori troppo vivaci, oggetti confusi o elementi fuori posto – come un palo, una pianta o un’insegna – possono trasformarsi in fastidiosi intrusi, soprattutto se sembrano “sbucare” dietro la testa del soggetto. Bastano pochi passi a destra o a sinistra per correggere l’inquadratura e cambiare del tutto l’effetto finale.Se vuoi concentrare tutta l’attenzione sul viso, scegli uno sfondo semplice, uniforme o almeno poco dettagliato. Anche una parete neutra, un muro in ombra o uno spazio sfocato possono funzionare perfettamente. Per ottenere una bella sfocatura, ti basta aprire un po’ il diaframma (valori f/ bassi) e tenere il soggetto distanziato dal fondale: più spazio c’è tra lui e ciò che lo circonda, più lo sfondo si scioglierà in una piacevole morbidezza.
Ma non sempre lo sfondo deve sparire. In certi casi, puoi usarlo per raccontare qualcosa del soggetto: è il caso del ritratto ambientato, dove il contesto (una stanza, uno studio, un paesaggio urbano) non è solo sfondo, ma parte della storia che vuoi fotografare. Anche in questo caso, però, serve ordine visivo: lo sfondo deve essere chiaro, leggibile, e non deve mai mettere in ombra chi sta davanti all’obiettivo.
🎯 Se scatti con lo smartphone, attiva la modalità “ritratto”: sfoca lo sfondo in automatico e dà subito un tocco professionale allo scatto.
E poi c’è la luce. Fotografare, lo dice la parola stessa, significa scrivere con la luce. E nei ritratti questa "scrittura" deve essere chiara, morbida e piacevole. Anche qui, non esiste una regola unica valida per ogni situazione: dipende da dove ti trovi, dal momento della giornata e da cosa vuoi ottenere. Ma se stai iniziando e vuoi dei buoni risultati fin da subito, c’è una regola semplice che puoi seguire: evita le ombre dure e sgradevoli sul viso.
La luce naturale è spesso la scelta più facile e bella. Ma attenzione: non sempre il sole è tuo amico. Nelle ore centrali del giorno, la luce è molto forte e scende dall’alto, creando ombre marcate sotto gli occhi, il naso e il mento. Se puoi, scatta all’ombra di un edificio, sotto un albero o durante le ore d’oro (subito dopo l’alba o prima del tramonto), quando la luce è calda e dolce. Se sei in pieno sole, prova a usare qualcosa di chiaro, come un foglio bianco o una maglietta, per riflettere un po’ di luce morbida sul volto.
Anche la luce da finestra funziona benissimo per i ritratti: entra diffusa, naturale, e disegna il viso in modo molto gradevole. Se sei in casa, posiziona il soggetto vicino alla finestra, di lato o leggermente angolato, e guarda come cambia il risultato. Ma fai attenzione: a occhio può sembrare che ci sia abbastanza luce, ma in realtà spesso non è sufficiente per una buona esposizione. In questi casi, la fotocamera tende ad aumentare automaticamente gli ISO, rendendo l’immagine più "granulosa" o rumorosa. Se noti che le foto escono scure o piene di puntini, prova a usare un treppiede o cerca una finestra più luminosa per migliorare la qualità dello scatto.
Quando la luce non basta, o vuoi più controllo, puoi usare una fonte artificiale, come una lampada o un flash. Ma attenzione: mai dirigere la luce direttamente sul volto, perché rischi di appiattire l’espressione e creare riflessi sgradevoli. Se proprio devi usare il flash della fotocamera, prova a diffonderlo con un piccolo pannello o un diffusore: in commercio ce ne sono molti, ma puoi anche improvvisare con un pezzo di carta bianca.
Infine, se puoi, usa un pannello riflettente (o qualcosa di simile) per schiarire il lato in ombra del volto. Basta davvero poco: un cartoncino, una tovaglia chiara, una parete bianca. Questo trucco semplice può dare ai tuoi ritratti un aspetto molto più professionale.
🔍 Conosci i tuoi strumenti:
Prova a esplorare le impostazioni della tua fotocamera dedicate al ritratto. C’è una modalità scena specifica? Attiva il riconoscimento del volto? Puoi regolare l’apertura per sfocare lo sfondo? Anche con uno smartphone puoi fare molto: scopri se c’è la modalità “ritratto” e come regolare l’effetto sfocatura. Impara a conoscere anche la luce del giorno: osservala mentre cambia durante la giornata e nota come si riflette sul volto.
🧪 Prova a vedere che succede:
Chiedi a un amico o a un familiare di farti da modello. Prova a scattare lo stesso ritratto in tre situazioni diverse:
- Alla luce diretta del sole
- All’ombra o vicino a una finestra
- Durante l’ora del tramonto
Poi confronta i risultati. Quale luce rende meglio la pelle? Quando il soggetto sembra più rilassato? E se provi a scattare mentre ride davvero, invece di chiedergli di sorridere? Scoprirai che, spesso, la foto migliore nasce dalla spontaneità.
Scegli l'obiettivo giusto
Se puoi, usa un medio tele (es. 85mm o 135mm). Riduce le distorsioni e valorizza il volto. Anche con lo smartphone, seleziona l’ottica più "tele" disponibile.
Porta con te un cavalletto
È fondamentale per comporre con calma e mantenere l’inquadratura stabile, soprattutto con luce bassa.
Studia la persona (o il gruppo)
Osserva i lineamenti, i movimenti, l’espressione. Ogni volto ha un lato migliore, ogni persona un carattere da raccontare.
Crea un clima rilassato
Parla, scherza, ascolta. Solo chi si sente a proprio agio riesce a mostrarsi davvero.
Dai importanza al formato verticale
Il ritratto è il regno del formato verticale: valorizza la figura umana, concentra lo sguardo e si adatta meglio al volto.
Occhi sempre a fuoco
Gli occhi sono il cuore del ritratto. Devono essere nitidi, precisi, vivi. Se puoi, usa la messa a fuoco automatica sugli occhi.
Attenzione al taglio
Non tagliare mento, fronte o orecchie in modo innaturale. Rispetta la forma del viso e lascia un po’ di respiro intorno.
Controlla lo sfondo
Evita elementi che “spuntano” dalla testa. Se vuoi concentrare l’attenzione sul viso, sfoca lo sfondo o scegline uno semplice.
Sfrutta la profondità di campo
Usa un diaframma aperto (f/2.8, f/4) per isolare il soggetto dallo sfondo. Un bello sfocato (bokeh) dona magia al ritratto.
La luce è tutto
Evita il sole forte diretto. Preferisci la luce laterale, l’ombra o una finestra. Se serve, usa un pannello bianco per riflettere e ammorbidire.
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